Nell'ambito del progetto teatrale Fiabe in carcere: Alice e Pinocchio Liberanti vincitore del Bando Officine di Teatro Sociale - Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, l’associazione MAST – Officina delle Arti ha presentato due importanti appuntamenti il 14 giugno: Alice nel paese delle meraviglie, scritto da Laura Jacobbi per la regia di Francesca Rotolo presso il teatro della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia e Pinocchio tratto da Le Avventure di Pinocchio di Collodi, per la regia di Paola Iacobone presso la Casa Circondariale di Cassino. Pinocchio tratto da Le Avventure di Pinocchio di Collodi per la regia di Paola Iacobone, vede protagonisti i detenuti del laboratorio teatrale della C.C. di Cassino: Younes Benrhahhou, Pasquale Cifonelli, Paolo De Marchi, Antonio Donniacuo, Tahaa Eldahis, Antonio Galimo, Antonino Macri, Silvio Mascetti, Vincenzo Strafile, Samuel Tega e la partecipazione straordinaria di Stefania Cocuzzo. «Le Avventure di Pinocchio possono essere considerate una realtà parallela in cui è facile perdersi e da cui è molto difficile uscire. Un mondo fatto di parole, che ci riportano all'infanzia e che molto spesso divengono sinonimo del nostro essere, di immagini, mentali e non, di sensazioni ed emozioni» come spiega Paola Iacobone che ha curato la regia dello spettacolo finale e la conduzione del laboratorio che si è svolto da novembre nella Casa Circondariale. «Un testo – continua Iacobone - che contiene in se tutto il necessario e che infatti durante il laboratorio abbiamo letto integralmente ognuno con il proprio libro e insieme ad alta voce nel corso delle prime sessioni. Commentandolo, drammatizzandolo e facendolo nostro. Successivamente sono stati selezionati alcuni passi da portare in scena e sempre insieme abbiamo poi scelto gli interpreti per i diversi personaggi, provandoli e cambiandoli diverse volte. Cercando di mantenere intatto il filo narrativo originale, ma anche evidenziando la nostra personale interpretazione di quella fiaba che fiaba non è e di quel burattino, che poi è una marionetta e mai sarà solamente un bambino in carne ed ossa. Il nostro Pinocchio sbaglia e si rialza, nel suo continuo girovagare trova il senso del suo essere e alla fine si salva da solo. La fata c’è, non potrebbe non esserci lei, protagonista con Pinocchio del libro di Collodi, ma ha un ruolo molto ridimensionato soprattutto rispetto alla trasformazione del burattino. È sorella, amica e madre che consiglia, protegge e solo grazie alla sua assenza dà a Pinocchio la possibilità di crescere e trasformarsi. Il nostro viaggio, come quello del burattino, è stato pieno di insidie e difficoltà. Il gruppo è cambiato diverse volte nei mesi, pur avendo dei membri fissi che hanno fatto da filo conduttore per i nuovi arrivati, per poi prendere una forma definitiva da marzo e affrontare insieme le giornate fondamentali di incontro con i mastri burattinai. Fulvio e Stefania Cocuzzo ci hanno portati in quella realtà tanto vicina alla favola collodiana e imprescindibile per la comprensione del mondo parallelo di Pinocchio; con loro i partecipanti al laboratorio hanno costruito burattini, visto il loro adattamento delle Avventure e animato i burattini in uno spettacolo per i figli degli altri detenuti della casa circondariale di Cassino. Un’esperienza cruciale anche nell’incontro con la nostra Fata e nella costruzione del nostro spettacolo. Una scrittura scenica realizzata sessione dopo sessione, con esercizi fisici e vocali, improvvisazioni a partire dal testo collodiano ma al cui interno inevitabilmente ci sono i corpi, le parole, le storie di ognuno dei partecipanti. Una rilettura del testo collodiano, che ne svela significati nuovi e al tempo stesso offre la possibilità agli attori in scena e al pubblico che parteciperà alla nostra performance finale di scoprire un nuovo Pinocchio e soprattutto un qualcosa di nuovo di sé stessi». Fiabe in Carcere: Alice e Pinocchio Liberanti si presenta come il naturale sviluppo di Liber Liberanti progetto vincitore del Bando Io Leggo ed, inserito nel vol. LazioCreativo 2016, ha ricevuto una lettera di merito dal Presidente della Repubblica Mattarella. Tra gli obiettivi del Progetto: alfabetizzare e avvicinare alla lettura la popolazione carceraria e favorire la creazione e lo sviluppo di momenti di condivisione tra detenuto-genitore e figli. Sottolinea la presidente dell’associazione Francesca Rotolo: «Il presente progetto Fiabe in Carcere: Alice e Pinocchio Liberanti mantiene gli stessi obiettivi e si amplia e sviluppa verso la volontà di avvicinare i partecipanti al teatro d'animazione attraverso l'analisi di due capolavori della letteratura per ragazzi: Alice nel paese delle meraviglie di L. Caroll che è stato rivolto alle detenute della C.C. di Rebibbia e Le avventure di Pinocchio di C. Collodi con cui si è lavorato con i detenuti della C.C. di Cassino. Il nome del progetto mantiene il termine "liberanti" inteso come participio passato del verbo liberare e quindi considerando Alice e Pinocchio come due testi che hanno la capacità di "liberare" la fantasia, di condurre in luoghi sognanti e immaginari. Ma "liberanti" può essere anche l'aggettivo che indica, nel contesto penitenziario, quei detenuti/e che stanno per essere scarcerati e dunque, se adattate al contesto, le storie di Alice e di Pinocchio che tutti noi conosciamo acquisteranno nuovo valore e significato. Questi protagonisti, portatori di numerosi significati educativi e pedagogici diventeranno lo specchio attraverso cui madri-detenute e padri-detenuti potranno guardare se stessi e raccontarsi attraverso le parole e le avventure di questi personaggi». Si ringraziano per la collaborazione, la Direttrice Irma Civitareale, le Vice Direttrici, Daniela Puglia e Maria Antonietta Lauria, gli Educatori Enzo Tozzi e Anna Guglielmi, il Comandante Antonio Leonardi, tutto il personale della Polizia Penitenziaria.
giovedì 14 giugno 2018
Cassino. Fiabe in carcere. Applausi per "Pinocchio" in scena presso la Casa Circondariale "San Domenico".
Nell'ambito del progetto teatrale Fiabe in carcere: Alice e Pinocchio Liberanti vincitore del Bando Officine di Teatro Sociale - Assessorato alla Cultura della Regione Lazio, l’associazione MAST – Officina delle Arti ha presentato due importanti appuntamenti il 14 giugno: Alice nel paese delle meraviglie, scritto da Laura Jacobbi per la regia di Francesca Rotolo presso il teatro della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia e Pinocchio tratto da Le Avventure di Pinocchio di Collodi, per la regia di Paola Iacobone presso la Casa Circondariale di Cassino. Pinocchio tratto da Le Avventure di Pinocchio di Collodi per la regia di Paola Iacobone, vede protagonisti i detenuti del laboratorio teatrale della C.C. di Cassino: Younes Benrhahhou, Pasquale Cifonelli, Paolo De Marchi, Antonio Donniacuo, Tahaa Eldahis, Antonio Galimo, Antonino Macri, Silvio Mascetti, Vincenzo Strafile, Samuel Tega e la partecipazione straordinaria di Stefania Cocuzzo. «Le Avventure di Pinocchio possono essere considerate una realtà parallela in cui è facile perdersi e da cui è molto difficile uscire. Un mondo fatto di parole, che ci riportano all'infanzia e che molto spesso divengono sinonimo del nostro essere, di immagini, mentali e non, di sensazioni ed emozioni» come spiega Paola Iacobone che ha curato la regia dello spettacolo finale e la conduzione del laboratorio che si è svolto da novembre nella Casa Circondariale. «Un testo – continua Iacobone - che contiene in se tutto il necessario e che infatti durante il laboratorio abbiamo letto integralmente ognuno con il proprio libro e insieme ad alta voce nel corso delle prime sessioni. Commentandolo, drammatizzandolo e facendolo nostro. Successivamente sono stati selezionati alcuni passi da portare in scena e sempre insieme abbiamo poi scelto gli interpreti per i diversi personaggi, provandoli e cambiandoli diverse volte. Cercando di mantenere intatto il filo narrativo originale, ma anche evidenziando la nostra personale interpretazione di quella fiaba che fiaba non è e di quel burattino, che poi è una marionetta e mai sarà solamente un bambino in carne ed ossa. Il nostro Pinocchio sbaglia e si rialza, nel suo continuo girovagare trova il senso del suo essere e alla fine si salva da solo. La fata c’è, non potrebbe non esserci lei, protagonista con Pinocchio del libro di Collodi, ma ha un ruolo molto ridimensionato soprattutto rispetto alla trasformazione del burattino. È sorella, amica e madre che consiglia, protegge e solo grazie alla sua assenza dà a Pinocchio la possibilità di crescere e trasformarsi. Il nostro viaggio, come quello del burattino, è stato pieno di insidie e difficoltà. Il gruppo è cambiato diverse volte nei mesi, pur avendo dei membri fissi che hanno fatto da filo conduttore per i nuovi arrivati, per poi prendere una forma definitiva da marzo e affrontare insieme le giornate fondamentali di incontro con i mastri burattinai. Fulvio e Stefania Cocuzzo ci hanno portati in quella realtà tanto vicina alla favola collodiana e imprescindibile per la comprensione del mondo parallelo di Pinocchio; con loro i partecipanti al laboratorio hanno costruito burattini, visto il loro adattamento delle Avventure e animato i burattini in uno spettacolo per i figli degli altri detenuti della casa circondariale di Cassino. Un’esperienza cruciale anche nell’incontro con la nostra Fata e nella costruzione del nostro spettacolo. Una scrittura scenica realizzata sessione dopo sessione, con esercizi fisici e vocali, improvvisazioni a partire dal testo collodiano ma al cui interno inevitabilmente ci sono i corpi, le parole, le storie di ognuno dei partecipanti. Una rilettura del testo collodiano, che ne svela significati nuovi e al tempo stesso offre la possibilità agli attori in scena e al pubblico che parteciperà alla nostra performance finale di scoprire un nuovo Pinocchio e soprattutto un qualcosa di nuovo di sé stessi». Fiabe in Carcere: Alice e Pinocchio Liberanti si presenta come il naturale sviluppo di Liber Liberanti progetto vincitore del Bando Io Leggo ed, inserito nel vol. LazioCreativo 2016, ha ricevuto una lettera di merito dal Presidente della Repubblica Mattarella. Tra gli obiettivi del Progetto: alfabetizzare e avvicinare alla lettura la popolazione carceraria e favorire la creazione e lo sviluppo di momenti di condivisione tra detenuto-genitore e figli. Sottolinea la presidente dell’associazione Francesca Rotolo: «Il presente progetto Fiabe in Carcere: Alice e Pinocchio Liberanti mantiene gli stessi obiettivi e si amplia e sviluppa verso la volontà di avvicinare i partecipanti al teatro d'animazione attraverso l'analisi di due capolavori della letteratura per ragazzi: Alice nel paese delle meraviglie di L. Caroll che è stato rivolto alle detenute della C.C. di Rebibbia e Le avventure di Pinocchio di C. Collodi con cui si è lavorato con i detenuti della C.C. di Cassino. Il nome del progetto mantiene il termine "liberanti" inteso come participio passato del verbo liberare e quindi considerando Alice e Pinocchio come due testi che hanno la capacità di "liberare" la fantasia, di condurre in luoghi sognanti e immaginari. Ma "liberanti" può essere anche l'aggettivo che indica, nel contesto penitenziario, quei detenuti/e che stanno per essere scarcerati e dunque, se adattate al contesto, le storie di Alice e di Pinocchio che tutti noi conosciamo acquisteranno nuovo valore e significato. Questi protagonisti, portatori di numerosi significati educativi e pedagogici diventeranno lo specchio attraverso cui madri-detenute e padri-detenuti potranno guardare se stessi e raccontarsi attraverso le parole e le avventure di questi personaggi». Si ringraziano per la collaborazione, la Direttrice Irma Civitareale, le Vice Direttrici, Daniela Puglia e Maria Antonietta Lauria, gli Educatori Enzo Tozzi e Anna Guglielmi, il Comandante Antonio Leonardi, tutto il personale della Polizia Penitenziaria.
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