Il premier
Conte: “Ho firmato il nuovo DPCM che proroga, l’attuale regime delle misure,
così come sono state disposte fino al 13 aprile”. Così il presidente del
Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi,
questa sera, mercoledì 1° aprile, ha parlato all’Italia.
“Oggi
abbiamo superato le tredicimila vittime – ha spiegato il Premier Conte - una ferita che mai potremo sanare, non stiamo
nella condizione di poter allentare le misure ristrettive che abbiamo disposto.
Non siamo nella condizione di poter alleviare i disagi e di potervi risparmiare
i sacrifici a cui siete sottoposti. Siamo sempre in stretto contatto con il
Comitato Scientifico il quale ci rappresenta, e si iniziano a vedere i
risultati delle misure restrittive fin qui adottate. Ma ripeto non siamo ancora
nelle condizioni di poter abbracciare una prospettiva diversa.
E’ la
ragione per cui ho appena firmato il nuovo DPCM che proroga, l’attuale regime
delle misure, così come sono state disposte fino al 13 aprile. Noi ci rendiamo
conto che vi chiediamo un ulteriore sforzo, un ulteriore sacrificio, ma questo
lo dobbiamo afferrare tutti. Se noi smettessimo di rispettare le regole, se
iniziassimo ad allentare queste misure, tutti gli sforzi fino ad ora fatti,
sarebbero vani. Quindi addirittura pagheremo un prezzo altissimo, perché oltre
al costo psicologico, al costo economico e sociale che fino ad ora stiamo
affrontando, saremo ricostretti a ripartire di nuovo. Un doppio costo, non ce
lo possiamo permettere.
Vi
ringrazio, ma è per questo che invito tutti a continuare a rispettare le
misure. Ci sono alcuni che non rispettano le regole, ma per fortuna è una
sparuta minoranza di persone. Vorrei ricordare che abbiamo disposto delle
sanzioni molto severe, delle multe anche onerose dal punto di vista economico.
L’abbiamo fatto perché non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di
alcuni possa comportare un danno nei confronti di tutti.
E dobbiamo
anche rispetto nei confronti di persone che addirittura rischiano la propria
salute come il personale medico, come gli operatori sanitari più direttamente
esposti ai focolai di contagio. Lo dobbiamo a tutti, anche ai lavoratori che
più semplicemente quotidianamente vanno al lavoro anche in altri paesi.
Mi dispiace
che queste nuove misure capitano in un momento particolare, come in una solenne
festività a tutti noi italiani cara: la Pasqua, un momento di serenità,
condivisione, anche di amore, di pace tra di noi. Ma dovremo purtroppo, lo dico
personalmente e particolarmente dispiaciuto, affrontare anche questi giorni di
festività con questo regime restrittivo. Questo sforzo ulteriore che vi chiedo,
ci consentirà di iniziare a valutare sempre con le raccomandazioni del Comitato
tecnico Scientifico dei nostri esperti, una prospettiva. Nel momento in cui i
dati dovessero consolidarsi, e il consiglio degli esperti ce lo permetterà,
inizieremo già a programmare un allentamento delle misure.
Non vi posso
dire però il 14 aprile – ha sottolineato il Premier Conte - non siamo nella
condizione. Quel che è certo è che noi continuamente lavoriamo e ci
confrontiamo con loro. Nel momento in cui, valutando quel che succederà e
quindi la curva epidemiologica, in queste due settimane, noi inizieremo
ovviamente anche ad abbracciare la prospettiva di entrare nella fase 2. Cioè la
convivenza con il virus ed adottare delle misure che pian piano portano all’allentamento
per poi entrare nella fase 3. Cioè quella dell’uscita dall’emergenza, ed il
ripristino dell’assoluta normalità delle
nostre attività lavorative, delle attività sociali. La fase 3 è dunque, la
ricostruzione del rilancio della nostra vita sociale ed economica”.
Francesca Messina
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