martedì 17 marzo 2020

A Bolzano è morto Gruden Giovannini compagno di prigionia di Angelo Riccardi di S. Ambrogio sul Garigliano.











A Bolzano, alla veneranda età di 97 anni, ci ha lasciato  Gruden Giovannini, compagno di Angelo Riccardi con il quale aveva condiviso la prigionia nei lager nazisti di Luckenwalde e di Berlino.

Gruden Giovannini, fornaio di Bolzano, è stato per tanti anni presidente della sezione di Bolzano dell’Associazione Nazionale ex-internati militari.  Fu fatto prigioniero dai soldati tedeschi della Wermacht, a Verona, nel settembre 1943. Dopo un viaggio massacrante fu condotto nel campo di Luckenwalde, Stalag IIIA, dove rimase per due mesi. Dopo varie vicissitudini fu spostato nel sottocampo n. 195,  IIID di Berlino dove divenne compagno di prigionia del finanziere Angelo Riccardi di Sant’Ambrogio sul Garigliano, catturato all’indomani dell’8 settembre nei pressi Corinto, in Grecia. I due giovani, come altre migliaia di internati militari (IMI), furono utilizzati in massacranti lavori edili, prevalentemente per lo sgombero delle macerie, in quanto i bombardamenti alleati erano continui e la città di Berlino pian piano era divenuta quasi un ammasso di resti di edifici crollati. I due deportati, come tanti altri, dissero un no netto a qualsiasi forma di collaborazione con il nazifascismo e tale rifiuto comportò umiliazioni di ogni genere, freddo, fame, stenti e atroci sofferenze. Giorno dopo giorno la loro vita diveniva sempre più dura in una quotidianità sempre più precaria.

Dopo la capitolazione della Germania, i due, liberati in situazioni diverse, dovettero affrontare la lunga e penosa odissea per il rientro in Italia con mezzi di fortuna. A loro è stata tributata la Medaglia d’Onore della Repubblica che rappresenta il riconoscimento dello Stato di chi ha subito un’ingiusta prigionia che ha segnato l’intera esistenza. Tale memoria individuale confluisce in quella collettiva nell’esigenza di custodire le singole storie che fanno la grande storia. Gruden Giovannini è stato un lucido testimone degli eventi disastrosi del secondo conflitto mondiale, ma non ha mai rinunciato ai valori di libertà, democrazia e di giustizia che lo hanno accompagnato tutta la sua vita.

F.M.

 
 


 

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