
Sono ormai più di 600 anni che la devozione per la Madonna delle Indulgenze, venerata nel famoso Santuario di Casalucense, si rinnova a Sant’Elia Fiumerapido sempre più sentita e più grande. La festa ricade 15 giorni dopo Pasqua sin dal lontano 1400, quando si cominciò a dispensare Indulgenze Plenarie ai pellegrini proprio nel Santuario di Casalucense da parte dei monaci benedettini di Montecassino lì residenti. Il sontuoso Santuario, che oggi ospita i Frati Francescani dell’Immacolata è immerso nel verde della collinetta di Casalucense, a poco più di un chilometro dal centro abitato di Sant’Elia. Il nome Casalucense gli deriva dai termini latini “casa” e “luci”: il villaggio del bosco. Nel IX secolo i monaci benedettini del Monastero gisulfiano di San’Angelo in Valleluce (VIII secolo) vi innalzarono una prima cella in onore della Madonna, sui resti di un’antica villa di epoca romana. Dal 1400 ebbe inizio la dispensa di indulgenze plenarie a chi ne avesse fatto pellegrinaggio nella seconda domenica dopo Pasqua. L’ampliamento attuale del Santuario fu fatto fra il 1865 e il 1873 dall’Abate Vera di Montecassino e fu inaugurato dall’Abate Nicola IV di Orgemont. Molti furono i reperti archeologici preromani e romani trovativi e ancora visibili. L’interno della chiesa è lungo 24 metri e largo m. 13,70. Sull’altare maggiore spicca la bellissima statua lignea quattrocentesca policromata della Madonna con Bambino, alta cm. 130, offerta dall’Abate di Montecassino Bernardo D’Onorio nell’anno giubilare del 2000 quando la stessa chiesa fu innalzata agli onori Giubilari. La chiesa contiene, nella volta sull’altare e ai quattro angoli delle sue arcate, affreschi a cui lavorò nel 1893 il pittore santeliano Enrico Risi. Gli affreschi parietali vi furono aggiunti nel 1958 dal pittore bergamasco Giovanni Bizzoni. E’ da ricordare che fino a prima deI bombardamento aereo dell’8 dicembre 1943, la statua della Madonna, utilizzata per la processione, era venerata nella poi distrutta chiesa di San Cataldo e trasferita dopo nella chiesa di San Sebastiano, nella villa comunale, dove ancora è conservata.
©Benedetto Di Mambro, Sant’Elia
Fiumerapido (FR)
Nessun commento:
Posta un commento