
Il
presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte in diretta da Palazzo
Chigi ha parlato all’Italia. Tutto chiuso tranne supermercati, farmacie, parafarmacie
e servizi essenziali.
“Continueranno
– ha dichiarato il Premier Conte - a rimanere aperti tutti i supermercati,
tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Quindi fate
attenzione, non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei
supermercati. Invito tutti a mantenere la massima calma. Continueranno a
rimenare aperte, farmacie e parafarmacie. Continueranno a venire assicurati i
servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Assicureremo i trasporti.
Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo soltanto lo
svolgimento di lavoro in modalità di smart working e consentiremo solo le
attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale.
Rallentiamo
il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo, è una decisione non facile,
ma che ci predispone ad affrontare la fase più acuta del contagio.
Non dobbiamo
nascondere la realtà che tutti i giorni è sotto i nostri occhi. Ho scelto - ha continuato il Premier Conte - di rendere
tutti voi partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare. E’ la crisi
più difficile che il Paese sta affrontando dal secondo dopoguerra. In questi
giorni durissimi siamo chiamati a misurarci con immagini, con notizie che ci
feriscono, che ci lasciano un segno che rimarrà sempre impresso nella nostra
memoria, anche quando questo ci auguriamo, presto sarà finito. La morte di
tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per
noi, per i valori con cui siamo cresciuti, non sono semplici numeri. Quelle che
piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più
cari. Dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole, con pazienza, con
responsabilità, con fiducia. Sono misure severe ne sono consapevole, rimanere a
casa, rinunciare a radicate abitudini non è affatto facile, ma non abbiamo
alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo in questo modo
riusciremo, a tutelate noi stessi e le persone che amiamo. Il nostro sacrificio
di rimanere a casa è per altro minimo se paragonato al sacrificio di altri
concittadini. Negli ospedali c’è chi rischia molto di più, i medici, gli
infermieri, le Forze Armate, le Forse dell’Ordine, gli uomini e le donne della
Protezione Civile, i commessi dei supermercati, i farmacisti, gli
autotrasportatori, i lavori dei servizi pubblici e anche i servizi dell’informazione.
Donne e uomini che non stanno andando semplicemente a lavorare, ma compiono
ogni giorno un atto di grande responsabilità verso l’intera Nazione. Compiono
un atto di amore nei confronti dell’Italia intera.
Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. La decisione assunta dal Governo è quella di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, più necessari.
Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. La decisione assunta dal Governo è quella di chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati, con le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, più necessari.
E’ una
decisione che si rende necessaria oggi in particolare, per potere contenere
quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. L’emergenza sanitaria si sta
tramutando in piena emergenza economica. Ma a voi tutti dico: lo Stato c’è. Il
Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la
testa e ripartite quanto prima. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi
forte come una catena a protezione del bene più importante: la vita. Quelle
rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro, domani ci consentiranno di
prendere la rincorsa e ritornare presto nelle nostre fabbriche, nei nostri
uffici, nelle nostre piazze, fra le braccia di parenti, di amici. Stiamo
rinunciando alle abitudini più chiare, lo facciamo perché amiamo l’Italia. Ma
non rinunciamo al coraggio e alla speranza del futuro. Uniti ce la faremo”.
Francesca Messina
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